La vicenda dei dossier illegali del Sismi è stata inizialmente snobbata da molti media, come la maggior parte dei TG nazionali, alcuni non ne hanno ancora parlato, altri, come il TG5, hanno aspettato le dichiarazioni di Berlusconi e Pollari in loro difesa.
Ora è battaglia politica e mediatica, infatti nei telegiornali si vedono rimbalzare dichiarazioni di politici di maggioranza e opposizione, ma poco si sente parlare dei fatti.
La vicenda presenta aspetti molto gravi, un vero attacco alla democrazia, durante il governo Berlusconi, i servizi segreti hanno raccolto informazioni su circa 250 tra magistrati (tra cui quelli che indagavano su Berlusconi, compreso lo spagnolo Garzon) politici dell'allora opposizione, giornalisti e alti funzionari militari.
Molti sembrano non considerare la vicenda grave.
La gravità secondo Cossiga sta nel fatto che il CSM abbia denunciato pubblicamente l'accaduto, insomma, per l'ex capo di Stato, è grave che si sappia, non che sia accaduto.
L'ex premier Berlusconi ha detto di non aver mai fatto schedare nessuno, di non essere al corrente dell'operato del "dottor" Pio Pompa, nonostante non ne sappia nulla garantisce comunque che questo non era affatto illecito.
Il segretario dei DS Fassino parla di responsabilità oggettiva di un premier per quanto accaduto durante il suo governo. Cicchitto (FI) non risponde nel merito, definisce Fassino "stalinista" per aver attacato Berlusconi.
Brutti (DS, vicepresidente Copaco) rende noto che, tra la documentazione sequestrata dallìarchivio di via Nazionale, ci sarebbe un fax di Pio Pompa a Berlusconi con cui si poneva ai suoi servizi.
Cicchitto chiede come Brutti sia venuto a conoscenza del fax, visto che non può negare l'esistenza del documento e visto che non può più sostenere la totale estraneità del leader di Forza Italia preferisce ribadire la gravità del fatto che l'opinione pubblica possa venire a conoscenza di tali vicende.
Per Alfredo Mantovano (An) la responsabilità oggettiva appartiene ad Amato, il quale dovrebbe dimettersi.
Schifani (Fi) risponde a Fassino snobbando l'argomento richiamandolo alle sue responsabilità politiche nella vicenda Unipol.
Scontro aperto anche per la possibilità di istituire una commissione parlamentare d'inchiesta. Per la Cdl è sufficiente chiamare in causa il Copaco, presieduto dal forzista Scajola.
Italia dei Valori e Udeur d'accordo per la commissione, ma per il partito di Mastella deve essere presieduta da un esponente del centrodestra, Casini (Udc).
Fassino ritiene necessaria la commissione solo nel caso in cui non sia esaudiente la risposta del Copaco.
Il premier Prodi non si sbilancia, chiede solo "verità e chiarezza".
La verità auspicata dal presidente del consiglio, difficilmente verrà a galla, i media prendono in considerazione ormai solo l'attuale diatriba politica, senza spiegare all'opinione pubblica quale sarebbe stato l'operato del Sismi.
Molti però penseranno che sia perfettamente lecito voler "bonificare il palazzo" come scritto negli appunti di Pio Pompa.
Forse per qualcuno è normale che i servizi segreti creassero documenti, talvolta bufale, per screditare i magistrati che indagavano su Berlusconi, come quelli pubblicati dal senatore Lino Jannuzzi su "il Giornale".
Purtroppo il diritto ad essere informati dei cittadini sembra che sia subordinato al volere e ai privilegi dei politici che preferirebbero che certe cose non si vengano a sapere.