mercoledì 30 maggio 2007

Previti: ultimi giorni da Parlamentare

Il deputato Cesare Previti (Forza Italia) è ancora parlamentare nonostante da più di un anno sia stato condannato in via definitva all'interdizione perpetua dai pubblici uffici.

La condanna per corruzione in atti giudiziari nel processo Imi-Sir, prevedeva 6 anni di reclusione, trasformati dalla ex-Cirielli (detta anche salva-Previti) da reclusione ad arresti domiciliari, a seguito dell'indulto la pena si è ulteriormente attenuata con lo sconto di 3 anni e quindi l'affidamento in prova ai servizi sociali.
L'onorevole Previti aveva presentato un ricorso straordinario alla cassazione, questo giudicato inamissibile.
Quindi la pena è stata nuovamente confermata dalla suprema Corte.

La giunta delle elezioni ha iniziato a discutere mesi fa dell'eventuale ineleggibilità del deputato forzista, e quindi di un eventuale decadenza.
La decisione è stata rimandata per molto tempo, supponendo che Previti possa recuperare le capacità giuridiche, in questo caso i suoi colleghi vorrebbero una possibità di reintegrare il pregiudicato.

Ora che la condanna è certamente definitiva, la Giunta potrebbe apprestarsi a decidere, i membri della maggioranza hanno dichiarato l'intenzione di voto favorevole per far decadere Previti.
Di diversa opinione l'opposizione che giudica temporanea l'interdizione perpetua (ossimoro) a cui è stato condannato Previti.
Nella discussione, tra gli altri, è intervenuto per difendere a spada tratta il corruttore, l'On. Pecorella che è anche avvocato del soggetto in questione. Come altri suoi colleghi teme che al termine dell'affidamento ai servizi sociali, in data 8 agosto 2008, Previti possa recuperare le sue capacità giuridiche.
L'On. Belisario (Italia dei Valori) ha evidenziato che nell'uncio precedente l'interdizione perpetua è rimasta nonostante l'esito positivo all'affidamento ai servizi sociali.

La relazione dell'On. Burchiellaro (Ulivo) ha ricevuto 17 intenzioni di voto favorevoli da parte dei membri della commissione appartenenti alla maggioranza, contrari gli 8 dell'opposizione.
Tra una ventina di giorni sarà convocato l'Onorevole Previti e ci sarà il voto definitivo. Nella sedutà pubblica sarà convocato anche Angelo Santori, possibile successore a Previti in quanto primo dei non eletti nella XV circoscrizone Lazio 1.

sabato 5 maggio 2007

I maestri del falso: Studio Aperto

Per molti definire Studio Aperto un telegiornale è già una cosa eccessiva, gli argomenti principali sono il tempo, il gossip, Cogne e i convegni di Forza Italia.

Benché io non provi stima per quel telegiornale, mi capita di vederlo, e rimango basito dal modo poco professionale, spesso addiritura distorto, in cui vengono date le notizie.

Mentre ieri questi "giornalisti" avevano condannato "l'assassino romeno" nonostante non ci siano ancora prove certe della sua colpevolezza, oggi, per quelli del TG di Italia1, una bambina di 5 anni è stata uccisa per errore da una rissa tra adulti.

La notizia reale è: dopo una rissa scoppiata, davanti ad un bar, tra due polacchi e due italiani, uno di questi ultimi è andato nella casa di un amico degli stranieri in questione, ha sparato due colpi ed ha ucciso Karolina, una bambina polacca di 5 anni, mentre era in braccio al padre (estraneo alla lite).
L'omicida, Alessandro Riccardi, 32 anni, si è costituito ai Carabinieri nella notte ed ora è in stato di fermo con l'accusa di porto abusivo di armi da guerra e omicidio.

Per conoscere i fatti in maniera più completa si può consultare la notizia riportata dall'Ansa:
SPARATORIA DOPO LITE NEL NAPOLETANO: UCCISA BAMBINA POLACCA


Diversa dai fatti è l'opinione dei "giornalisti" di Studio Aperto. In collegamento telefonico Bruna Varriale dichiara:
"Karolina, 5 anni, è stata uccisa per errore.
Futili motivi sarebbero alll'origine di una rissa scoppiata davanti a questo bar.
Una lite che non è finita lì; Alessandro Riccardi, 32 anni, ha preso la pistola ed è andato a casa del papà della bimba, che secondo gli inquirenti avrebbe partecipato alla baruffa.
L'uomo ha sparato dentro casa. Un proiettile ha raggiunto Karolina al volto. Per la bambina, che era in braccio alla mamma, non c'è stato nulla da fare."

Poco dopo arriva il servizio, sempre di Bruna Varriale, questa volta con la collaborazione di Carla Chelo:
"Occhi azzurri, capelli biondi, se l'innocenza avesse una faccia sarebbe la sua.
Avrebbe compiuto 6 anni a giugno e non vedeva l'ora perché a 6 anni le dicevano sempre che si diventa grandi, si va a scuola e Karolina ha due fratelli. Aveva voglia di crescere. Del suo Paese aveva i colori, per tutto il resto era napoletana.
Era arrivata in Italia a tre anni e qui, tra i vicoli di San Paolo Belsito, in Parrocchia, dove andava con la mamma, e all'asilo aveva imparato a parlare il dialetto, è così che ogni giorno salutava la vicina.
Quando l'hanno colpita era in casa, in braccio alla sua mamma, ma neanche il posto più sicuro del mondo è servito a ripararla dalla follia dei grandi"

Per Studio Aperto non c'è stato un omicidio, bensì un errore, non c'è un assassino, bensì è colpa degli adulti che litigano.
Secondo la tesi di Italia1 la bambina era in braccio alla madre e il padre era coinvolto nella rissa con Alessandro Riccardi (secondo il TG non c'erano altre persone)